Il 2023 si avvia orma alla conclusione, ci sono tuttavia alcuni bonus casa ancora attivi. I bonus casa sono una serie di agevolazioni fiscali previste dallo Stato per incentivare gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici e costituiscono una opportunità di risparmio per chi deve acquistare casa, ristrutturare o effettuare lavori di riqualificazione.
Per usufruirne al meglio è molto importante conoscere requisiti, caratteristiche e scadenze di ogni bonus: quali sono, come funzionano, a chi sono rivolti e fino a quando è possibile richiederli.

Cosa sono i bonus casa 2023

Il momento per ristrutturare casa è molto vantaggioso per i contribuenti: l’Italia in questi anni ha promosso diverse opportunità per agevolare l’avvio di lavori edilizi e la ristrutturazione della propria abitazione. A queste ha aggiunto una serie di provvedimenti per sostenere anche l’acquisto della prima casa. Negli anni queste agevolazioni sono cambiate e ora comprendono diverse varianti del Superbonus (al 110% o al 90%), aggiungendo o eliminando altri incentivi.

La Legge di bilancio 2023 ha aumentato il tetto di spesa per il Bonus mobili e ha introdotto il nuovo Bonus casa green. Altre agevolazioni edilizie, come il Bonus ristrutturazione, l’Ecobonus, il Sismabonus e il Bonus Verde, hanno mantenuto le stesse aliquote, ad eccezione del Bonus facciate, che è stato eliminato.
Tuttavia, a parte il Bonus barriere architettoniche, gli incentivi non consentono più l’opzione di sconto in fattura o la cessione del credito.

Bonus 2023 casa: elenco degli incentivi

Vediamo di seguito quali sono le principali agevolazioni che rientrano nell’elenco dei bonus casa 2023 e come funzionano.

Bonus prima casa

I beneficiari devono avere meno di 36 anni e un ISEE annuale inferiore a 40.000 euro, calcolato sui redditi e il patrimonio dell’anno precedente. Devono anche stabilire la loro residenza nel Comune in cui si trova l’immobile entro 18 mesi dall’acquisto e non possedere altre case con agevolazioni prima casa nel territorio nazionale. Le agevolazioni si applicano a diverse categorie catastali di immobili, escludendo quelli di tipo signorile, in ville o di pregio storico, e possono essere utilizzate per varie tipologie di atti immobiliari idonei.

Il bonus include esenzioni dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale per le transazioni immobiliari non soggette all’IVA. Per le transazioni soggette all’IVA, è previsto un credito d’imposta pari all’IVA versata al venditore. Questo credito può essere utilizzato per ridurre altre imposte o compensato tramite modello F24.

Superbonus

Il Superbonus ha subito varie modifiche e scadenze, ma è il bonus che ancora la fa da padrone nel 2023: con un’approvazione entro il 25 novembre 2022 e la presentazione della Cila entro il 31 dicembre 2022, i condomìni possono ancora usufruire del Superbonus al 110%.

Tuttavia, dal 1° gennaio 2023 l’aliquota è scesa al 90%, ma alcune deroghe consentono ai condomini di continuare a beneficiare del 110% se rispettano le scadenze stabilite. Gli interventi ammissibili includono isolamento termico, sostituzione dei climatizzatori invernali e interventi antisismici, con la possibilità di aggiungere misure di efficienza energetica, impianti solari e altro.

Questa agevolazione si applica a condomìni e a persone fisiche. Per le villette, nel 2023, si applica il Superbonus al 90% se la casa è la prima abitazione del contribuente e il reddito rientra in determinati limiti. Chi ha completato il 30% dei lavori entro settembre 2022 può ancora usufruire del 110% fino a fine 2023.

Bonus ristrutturazione

Il Bonus ristrutturazione casa nel 2023 presenta un caso diverso. È stato esteso fino al 2024, offrendo una detrazione del 50% su tutte le spese sostenute per lavori di manutenzione, sia ordinaria sia straordinaria, riguardanti un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.

Questa agevolazione copre a titolo esemplificativo la sostituzione di tetti, infissi esterni, serramenti e persiane, compresa la possibilità di modificare il materiale o la tipologia degli infissi stessi. In questo modo, i proprietari di immobili possono ancora beneficiare di un significativo sconto per migliorare e ristrutturare la loro casa fino al prossimo anno.

Sismabonus

Il requisito principale è l’aumento della classe sismica dell’edificio, il quale determina l’ammontare della detrazione, che varia dal 50% all’85% a seconda di diversi fattori.

Fino al 31 dicembre 2024 sarà possibile ottenere sconti fiscali per il miglioramento della sicurezza sismica degli edifici, con uno sconto applicato in base alla dalla posizione e alla natura dei lavori.

Ecobonus

L’Ecobonus riguarda lavori di efficienza energetica e offre detrazioni del 50% o del 65% in base alla tipologia della ristrutturazione. Questi possono includere isolamento, sostituzione di pavimenti, finestre e infissi, impianti fotovoltaici, modifiche ai condizionatori, installazione di serrande e zanzariere e l’acquisto o la sostituzione di caldaie ad efficienza superiore.

È fondamentale inviare una comunicazione all’ENEA entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori. Questo beneficio rimane attivo fino a dicembre 2024, dopodiché la detrazione scenderà al 36% con un limite di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare. Il governo ha inoltre annunciato limitazioni per le fasce di reddito più elevate.

I contribuenti che eseguono interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti, possono accedere ad una detrazione delle spese sostenute dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) o dall’imposta sul reddito delle società (Ires), il cosiddetto Ecobonus.

L’importo da portare in detrazione dalle imposte varia in base alle caratteristiche dell’intervento e le spese ammesse in detrazione comprendono sia i costi per i lavori relativi all’intervento di risparmio energetico, sia quelli per le prestazioni professionali necessarie per realizzare l’intervento stesso.

Sulla Gazzetta Ufficiale n.310 del 31-12-2021 è stata pubblicata la Legge di Bilancio 2022 (L. 30 dicembre 2021, n. 234) che proroga le condizioni di accesso ai benefici fiscali per interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti.

Confermata la detrazione Irpef e Ires per l’efficienza energetica nella misura del 65% o 50% con efficacia fino al 31 dicembre 2024.

Sospesa la facoltà dei contribuenti di usufruire di queste detrazioni fiscali sotto forma di sconto in fattura o credito d’imposta cedibile anche a banche e intermediari finanziari.

Se le caldaie a condensazione, oltre ad essere almeno in classe A, vengono abbinate a sistemi di termoregolazione evoluti (appartenenti alle classi V, VI o VIII della comunicazione della Commissione 2014/C 207/02), è possibile continuare a usufruire della detrazione più elevata del 65%.

La Legge di Bilancio 2022 ha abrogato il Decreto 157/2021 (cosiddetto “antifrodi”). Viene così escluso l’obbligo del visto di conformità e dell’asseverazione di congruità delle spese a partire dal 1° gennaio 2022 per:

  • opere in edilizia libera
  • interventi di importo agevolabile (IVA inclusa) non superiore a 10.000 euro eseguiti sulle singole unità immobiliari o sulle parti comuni dell’edificio

Rimane l’obbligatorietà di installazione delle valvole termostatiche a bassa inerzia termica come previsto dal Decreto 19/02/2007 (art.9 lettera b) in attuazione della Legge 296/2006.

È necessario fornire le schede tecniche, contenenti i valori e le informazioni di prodotto da inserire nel portale ENEA, relativi a:

– efficienza energetica stagionale per il riscaldamento d’ambiente

– efficienza energetica di riscaldamento dell’acqua

– classe del componente di termoregolazione evoluta

Bonus barriere architettoniche

Il Bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche è stato prorogato fino al 2025 e offre una detrazione del 75%. Questo beneficio si applica a tutte le spese legate alla rimozione di ostacoli alla mobilità all’interno degli edifici, con un limite di spesa che varia da 30.000 a 50.000 euro, in base al tipo di edificio coinvolto.

È importante notare che non è necessario che l’immobile sia di proprietà o abitato da persone disabili o anziane. Questo rende possibile utilizzare il bonus anche per ristrutturare parti della casa, come il bagno o gli infissi, rendendola accessibile a tutti. Il tasso agevolato del 75% è valido fino al 31 dicembre 2025 e, nel 2023, può aumentare al 90% se collegato a interventi beneficiati dal Superbonus.

Bonus mobili

Il bonus per l’acquisto  di mobili ed elettrodomestici è destinato ai proprietari di immobili sottoposti a ristrutturazione. L’importo massimo ammissibile è di 8.000 euro per il 2023, ridotto a 5.000 euro nel 2024, comprensivo delle spese di trasporto e montaggio. Questo beneficio deve essere distribuito in 10 rate annuali.

Il bonus spetta esclusivamente al contribuente che richiede la detrazione per le spese di recupero del patrimonio edilizio: se le spese di ristrutturazione sono sostenute da un coniuge e quelle per l’arredo dall’altro, nessuno dei due ha diritto al bonus.

Bonus casa green

Il Bonus casa green 2023 è un incentivo fiscale che agevola l’acquisto di immobili con classe energetica A o B, offrendo una detrazione del 50% dell’IVA. Questo beneficio viene spalmato in 10 rate annuali, a partire dall’anno in cui sono sostenute le spese.

L’acquisto deve avvenire entro il 31 dicembre 2023 ed è rivolto alle persone fisiche soggette a IRPEF, escludendo le società di capitali e gli enti non commerciali. Per essere idonei, gli acquirenti devono procurarsi un’abitazione di classe energetica da A1 ad A4 o B direttamente dalle imprese costruttrici, accompagnata dall’Attestato Prestazione Energetica (APE).

Bonus Verde

I Bonus prima casa 2023 comprendono anche il Bonus Verde, che offre una detrazione IRPEF del 36% per le spese di sistemazione a verde di aree di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi; oppure, la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. Questo beneficio è disponibile fino al 31 dicembre 2023, con un limite di spesa massimo di 5.000 euro per unità immobiliare.

L’incentivo copre anche tutti gli interventi eseguiti da un condominio, con un aumento proporzionale del tetto di spesa, poiché il limite di 5.000 euro viene moltiplicato per ogni unità immobiliare nell’edificio. Ad esempio, in un condominio con 15 appartamenti, il limite di spesa diventa 75.000 euro e la detrazione massima 27.000 euro.

Un ulteriore vantaggio è la possibilità di cumulare il Bonus Verde su più immobili, consentendo a una stessa persona di usufruire della detrazione per lavori su diverse proprietà.

Requisiti e documenti per usufruire del bonus casa 50%

Per fruire del bonus casa 50% è necessario che i pagamenti siano effettuati con bonifico (cosiddetto “parlante”) bancario o postale (anche online), da cui risultino:

  • causale del versamento con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr. 917/1986)
  • codice fiscale del soggetto che paga
  • codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento (fornitore)

Le spese che non è possibile pagare con bonifico (per esempio, oneri di urbanizzazione, diritti pagati per concessioni, autorizzazioni e denunce di inizio lavori, ritenute fiscali sugli onorari dei professionisti, imposte di bollo) possono essere pagate con altre modalità.

L’Agenzia delle Entrate nella Risoluzione N. 46/E del 18 aprile 2019 riferisce il parere del Ministero dello Sviluppo Economico secondo il quale la mancata trasmissione all’ENEA delle informazioni concernenti gli interventi edilizi che comportano risparmio energetico, prevista dal comma 2-bis dell’art. 16 del decreto legge n. 63 del 2013, non determina la perdita del diritto alla detrazione.

Alla fine della trasmissione all’ENEA delle informazioni sui lavori effettuati, attraverso il sito detrazionifiscali.enea.it, l’utente procede alla stampa dell’intero modello su cui sono indicati la data di trasmissione e un codice identificativo dell’avvenuta trasmissione.

I contribuenti interessati devono conservare, oltre alla ricevuta del bonifico, le fatture o le ricevute fiscali relative alle spese effettuate per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione.

Questi documenti, che devono essere intestati alle persone che fruiscono della detrazione, potrebbero essere richiesti dagli uffici finanziari che controllano le loro dichiarazioni dei redditi.

Visita il sito dell’Agenzia delle Entrate per approfondire l’argomento e scaricare la guida “Le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie“.

Chi può usufruire delle detrazioni fiscali

Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), residenti o meno nel territorio dello Stato. L’agevolazione spetta non soltanto ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese:

  • proprietari o nudi proprietari;
  • titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • locatari (affittuari) o comodatari;
  • soci di cooperative divise e indivise;
  • imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali (investimenti che l’azienda utilizza per il suo funzionamento) o merce;
  • soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir, che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

Bonus casa: cosa succederà nel 2024?

Il panorama degli incentivi fiscali legati alle ristrutturazioni edilizie offre diverse opportunità per chi desidera migliorare la propria abitazione, nonostante ad oggi sembri chiusa l’ipotesi di proroga per il Superbonus al 90% con la prossima Legge di bilancio.

Dal 2024 si passa al 70%, che scenderà ancora nel 2025, per arrivare al 65%. Durante il prossimo anno, salvo interventi con la legge di Bilancio, l’agevolazione sarà riservata soltanto ai condomìni. Per le villette lo sconto si chiude alla fine del 2023.

Tra gli altri incentivi, uno dei più interessanti è il Bonus barriere architettoniche, che continuerà a prevedere una detrazione fiscale del 75%. Anche il Sismabonus offrirà un’agevolazione considerevole. Fino al 31 dicembre 2024 sarà possibile ottenere una detrazione del 50% per le spese di messa in sicurezza antisismica, con un tetto di spesa massimo di 96.000 euro per unità immobiliare.

Le percentuali aumentano (70% o 80%) se si ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi e se i lavori coinvolgono parti comuni di edifici condominiali (80% o 85%). In questo modo, si possono ottenere percentuali simili al Superbonus 2023.

L’Ecobonus resta una buona opportunità a partire dal 2024. La detrazione è in genere del 65%, ma sale al 70% per i lavori condominiali. Se si raggiungono determinati obiettivi di efficienza energetica, le detrazioni possono essere ancora più elevate (70% o 75%).

Altri bonus includono il Bonus mobili, con una detrazione del 50%, e il Bonus Verde al 36%, entrambi confermati fino al 2024. Da ricordare che nel 2023 scade il Bonus casa green, che offre una detrazione del 50% sull’IVA per l’acquisto di immobili di classe energetica A o B.

 

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