Per sindrome da alienazione parentale si intende una dinamica psicologica “malata” per cui un genitore (di solito la mamma) condizionerebbe negativamente i rapporti del figlio con l’altro genitore (il padre) attraverso una serie di comportamenti volti a emarginare, sminuire, demonizzare, far sembrare inadeguato al ruolo, e neutralizzare l’altra figura genitoriale e della sua famiglia.
Ancora oggi gli avvocati siamo chiamati a intervenire contro condotte mirate ad “alienare” il figlio all’altro genitore.
Il genitore collocatario, quindi colui con cui il minore vive la maggior parte del tempo e che solitamente è la madre comincia dall’inventare scuse per ostacolare la visita all’altro genitore al non informare l’altro su aspetti importanti della vita dei figli.
Mette in pratica atteggiamenti denigratori a danno dell’altro genitore con il solo scopo di metterlo in cattiva luce davanti ai bambini.
Questi atteggiamenti sarebbero causa dell’insorgere nel minore della patologia, che patologia non è, denominata “sindrome di alienazione parentale” dal medico statunitense Richard Gardner, identificata quando il figlio conteso tra due genitori manifesta comportamenti oppositivi nei riguardi del padre perchè spinto direttamente o indirettamente con atteggiamenti subdoli, dalla madre.
La presenza di tale sindrome nei figli è stata usata spesso negli ultimi anni dai padri per rilevare nelle madri una compromissione psichiatrica e arrivare a chiedere al Tribunale l’allontanamento dei figli da tali contesti abitativi.
In questo procedimento i minori vengono allontanati per alienazione parentale, ma inseriti in Comunità prima di essere collocati dall’altro genitore per osservare e agevolare il riavvicinamento tra loro.
Quali sono le dinamiche giuridiche nell’accusa di alienazione parentale e allontanamento dei figli dalla madre?
Il genitore non collocatario, accusa l’altro di non essere più adeguato all’educazione dei minori perché manipolatorio, di essere causa della sua difficoltà nel vederli ovvero del loro diniego totale alle visite e ad avere un rapporto continuo con lui fino ad arrivare ad accusare il possibile colpevole di ipotetiche patologie psichiatriche.
Il giudice, verificata l’effettiva assenza di rapporti tra i figli e il genitore non collocatario, non può che nominare un Consulente Tecnico per valutare e osservare la relazione dei figli con ciascun genitore.
Il Consulente Tecnico è uno psicologo/neuropsichiatra forense specializzato nei problemi dell’infanzia e dinamiche genitoriali. Facendo richiamo a questa teoria sono più di quanto si pensi, le decisioni dei Tribunali finite con l’allontanamento dei figli dalla madre, il collocamento temporaneo in Comunità dei minori e l’affido esclusivo dei minori al padre a definizione del procedimento.
Come si arriva alla diagnosi?
Venuta meno la coppia genitoriale, nell’ambito di separazioni altamente conflittuali, non è raro che i figli si “alleino” con uno dei due genitori e solitamente con il genitore manipolatore, che contrariamente alla realtà, avvertono più debole e che si prende cura di loro.
Ma questo non può portare alla automatica conseguenza di identificare la “Sindrome di alienazione parentale” ogni qual volta i figli rifiutino la figura paterna.
Proprio per la complessità del fenomeno e la mancanza di basi scientifiche, la sindrome identificata come PAS non è mai stata riconosciuta dalla comunità psichiatrica tanto che è esclusa dal novero dei disturbi psichiatrici accertati.
Dopo molteplici pronunce di allontanamento, la Cassazione anche recentemente (17 maggio 2021) ha ribadito che la teoria dell’alienazione parentale è priva di base scientifica e ha richiamato i consulenti tecnici incaricati dai giudici di attenersi ai protocolli riconosciuti dalla scienza ed evitare di uscire dalle linee guida. Tuttavia la mancanza del riconoscimento scientifico non impedisce ai genitori vittime di queste dinamiche, di ottenere ragione e l’affidamento esclusivo dei minori.
Il Giudice infatti tiene conto di eventuali episodi di violenza , anche psicologica, e deve garantire che gli eventuali incontri tra i genitori e i figli siano se necessario accompagnati dai Servizi Sociali ed il Consulente Tecnico incaricato di valutare le competenze genitoriali.
Da non sottovalutare le conseguenze a lungo termine subite dalle vittime di alienazione parentale. Vedi link