Per poter accedere ad alcune agevolazioni fiscali, come i bonus, le misure di assistenza sociale, l’assegno unico e l’agevolazione nelle tasse universitarie, occorre presentare l’Isee.

L’Isee, infatti, è un documento che fotografa la situazione economica e patrimoniale di un nucleo familiare. L’Isee ordinario prende in considerazione la situazione economica degli ultimi due anni, mentre quello corrente riguarda quella degli ultimi 12 mesi.

Vediamo a cosa serve, quando viene richiesto e come farlo.

Cos’è l’Isee corrente e come funziona

L’Isee corrente è il documento che fotografa la situazione di redditi e patrimoni nei 12 mesi precedenti alla Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica).
Perciò, si tratta di un documento più dettagliato e aggiornato, rispetto all’Isee ordinario.

Per potervi accedere, deve essersi verificata una delle seguenti situazioni nel nucleo familiare:

  • Variazione dell’attività di lavoro autonomo o dipendente
  • Cambiamento del reddito complessivo del nucleo familiare superiore al 25% rispetto a quello indicato nel modello ordinario
  • Variazione nei trattamenti assistenziali, previdenziali o indennitari, anche esenti Irpef
  • Diminuzione del patrimonio di oltre il 20% rispetto a quello indicato nel modello ordinario

L’Isee corrente può essere presentato dal 1° aprile di ciascun anno, anche in caso di variazioni del patrimonio e sarà valido fino al 31 dicembre dello stesso anno.

Quando viene richiesto

L’Isee corrente viene richiesto quando ci sono variazioni importanti nel reddito o nei patrimoni di un nucleo familiare.

Ad esempio:

  • Perdita del lavoro
  • Rapporto di lavoro ridotto o sospeso
  • Nuovo lavoro dipendente a tempo indeterminato di un membro del nucleo familiare
  • Perdita di patrimonio mobiliare e/o immobiliare
  • Interruzione o inizio dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari, non rientranti nel reddito complessivo ai fini Irpef
  • Inizio nuova attività come lavoratore autonomo

Quali sono i documenti necessari

Per poter richiedere l’Isee corrente, occorrono i seguenti documenti:

  • Isee ordinario
  • Dsu
  • Certificazione attestante la variazione della condizione lavorativa (es: chiusura partita iva, lettera di licenziamento, etc.) o della variazione del trattamento (con data e tipo di variazione)
  • Indicazione di quanto percepito l’anno precedente alla presentazione dell’Isee corrente (buste paga, certificazione lavoro autonomo), compresi i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari e le carte di debito assistenziali
  • Nel caso ci sia stata una perdita del patrimonio mobiliare e/o immobiliare, va presentata la documentazione relativa riferita al 31 dicembre dell’anno precedente, con saldo e giacenza dei conti correnti

Scadenze

  • In caso di perdita di attività di lavoro e/o reddito l’Isee corrente può essere presentato dal 1 gennaio di ogni anno, dopo aver elaborato la DSU ordinaria, e ha validità di 6 mesi dalla data di sottoscrizione. Se in presenza di ISEE corrente valido, un componente trova nuova occupazione e/o fruisce di nuovi trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo ai fine IRPEF, è necessario presentare nuovo ISEE corrente entro due mesi dall’inizio della variazione.
  • In caso di perdita del patrimonio l’Isee corrente può essere presentato dal 1 aprile di ogni anno e ha validità fino al 31 dicembre dell’anno di sottoscrizione.
  • Se l’Isee corrente presenta sia la perdita di attività di lavoro e/o reddito che perdita del patrimonio potrà essere presentato dal 1 aprile e la scadenza sarà il 31 dicembre.

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