La riqualificazione di via Porro è entrata a far parte di “Italia in Classe A”, il Programma Nazionale per la formazione e informazione sull’Efficienza Energetica, promosso dal MASE e realizzato dall’ENEA, ed è diventato uno dei modelli da seguire su come restituire al Paese modelli di sviluppo e rigenerazione urbana integrata e sostenibile come quello in corso a Genova.
Un modello al centro della giornata “Avvicinare, Abilitare, Agire” svoltasi oggi a Genova che ha messo a confronto istituzioni, ordini professionali ed esperti provenienti da tutta Italia.
Obiettivo: aumentare la consapevolezza della necessità di una sostenibilità energetica su scala urbana, moltiplicare le connessioni tra la trasformazione degli spazi in città, il cambiamento comportamentale nell’uso finale dell’energia e la promozione di una coesione sociale. Proprio come si sta facendo in via Porro a Genova.
“La giornata di oggi ha raccontato l’approccio di sostenibilità e innovazione che il Comune di Genova ha abbracciato insieme a Spim per l’efficientamento energetico e rinnovamento tecnologico degli edifici di via Porro e via del Campasso, partito l’anno scorso con la rinascita del primo palazzo – ha detto l’assessore all’Ambiente e all’Energia del Comune di Genova, Matteo Campora – Non è un caso che abbiamo voluto partire, con il Programma Nazionale per l’Efficienza Energetica “Italia in Classe A”, dall’area urbana più colpita dal crollo del ponte Morandi: una zona dove ha preso il via un ambizioso modello di trasformazione urbana capace di coniugare la grande sfida della decarbonizzazione con l’obiettivo della rigenerazione urbana che porta con sé un aumento generale della qualità della vita e il miglioramento, dal punto di vista estetico e funzionale, degli spazi urbani. Genova è orgogliosa di rientrare nel Programma Nazionale promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che continuerà a sostenerci per il completamento del nostro piano di riqualificazione di 5 palazzi tra via Porro e via del Campasso, propedeutico alla costruzione di un quartiere e di una Genova più resilienti, smart e sostenibili”.
L’edificio di via Porro 6 di proprietà di Spim, dove proprio in queste settimane ha cominciato ad essere abitato dai primi studenti, si presenta con una nuova estetica grazie ai 1.850 pannelli in fibrocemento che formano le facciate ventilate per una superficie di 1.450 metri quadri.
Con questa soluzione viene garantito un forte risparmio energetico, la protezione delle pareti dagli agenti atmosferici e dagli sbalzi termici, nonché l’eliminazione dei problemi di formazione di condense e muffe e un maggiore isolamento termo-acustico.
La trasmittanza termica attuale (la quantità di calore che attraversa la parete esterna dell’edificio a causa della differenza di temperatura tra esterno e interno) passa da circa 1,200 W/mqK fino a 0,225 W/mqK.
È stato realizzato un “tetto caldo”: un sistema di isolamento termico che permette di ridurre i consumi energetici e la dispersione del calore prodotto dal riscaldamento. La trasmittanza termica attuale si riduce quasi un quarto passando da circa 0,570 W/mqK fino a 0,160 W/mqK.
L’edificio è servito da un impianto di riscaldamento centralizzato ad alta efficienza con pompa di calore. È presente inoltre un impianto fotovoltaico con 30 pannelli, dotato di sistema di accumulo a batterie per l’ottimizzazione dei consumi elettrici.
“Con via Porro abbiamo dimostrato che è possibile creare un modello di rigenerazione urbana pensando già in fase di progettazione ad un mix di fruizione e utenza – commenta il presidente di Spim, Stefano Franciolini -. Oggi in via Porro sono entrati gli studenti, nel prossimo futuro ci sarà spazio per infermieri, forze di polizia, anziani, insegnanti in trasferta. Siamo orgogliosi che questa operazione venga presa a modello in tutta Italia. La giornata di oggi ha confermato che la rigenerazione urbana non può essere replicata in modo uguale in territori diversi. Governarla significa avere la capacità di adattarla alle esigenze delle comunità. La loro diversità e identità diventerà la loro forza”.
Una giornata che ha dimostrato come gli edifici della pubblica amministrazione possano avere un ruolo esemplare nell’efficienza energetica, lavorando su dati certi. Come quelli che, ad esempio, l’Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica – ENEA elabora con un Laboratorio specifico capace di misurare i consumi degli edifici pubblici e privati.
“La riqualificazione del settore edilizio ricopre un ruolo di primo piano nel contrasto al cambiamento climatico e nella transizione ecologica del Paese. Si tratta inoltre di un fattore trainante per l’economia, l’occupazione, l’innovazione tecnologica e la trasformazione delle città, ma anche per fornire una risposta efficace ai problemi del disagio abitativo e della povertà energetica” spiega Ilaria Bertini, Direttrice del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica dell’ENEA. “L’Agenzia Nazionale per l’Efficienza energetica si muove al fianco dei territori per promuovere soluzioni tecnologiche e scientifiche in grado migliorare qualità della vita delle persone economicamente più fragili, anche nel solco del piano REPowerEU”.
Tutti i lavori di progettazione, esecuzione e gestione degli interventi di efficientamento energetico dell’edificio di via Porro sono stati realizzati da Iren Smart Solutions S.p.a. a seguito dell’aggiudicazione della gara indetta da Spim.
“ Le città hanno oggi un ruolo fondamentale nel governo delle differenti azioni per il raggiungimento degli obiettivi della transizione energetica e della sostenibilità: riqualificazione ed efficientamento energetico degli immobili e delle infrastrutture pubbliche e private, mobilità elettrica ma anche diffusione di nuove forme di produzione diffusa di energia rinnovabile con le comunità energetiche oltre ad altri interventi mirati alla riduzione delle emissioni sono tasselli di una strategia complessiva che deve coinvolgere tutti gli attori del territorio.
In questo il gruppo IREN anche attraverso le attività di IREN Smart solutions è un partner di riferimento per i propri stakeholders per la progettazione e la realizzazione delle iniziative necessarie” sottolinea Roberto Conte, Amministratore delegato di Iren Smart Solutions.
“La Direttiva 2023/1791/UE (EED: Direttiva Efficienza Energetica), entrata in vigore il 10 ottobre 2023, affida il ruolo guida al settore pubblico in materia di efficienza energetica: l’articolo 5 stabilisce che gli Stati membri dovranno garantire che il consumo complessivo di energia finale degli enti pubblici nel loro insieme sia ridotto almeno dell’1,9% l’anno rispetto al 2021. L’articolo 6 (Ruolo esemplare degli edifici degli enti pubblici) precisa ancora che gli Stati membri dovranno estendere a tutti i livelli della pubblica amministrazione l’obbligo di ristrutturazione edilizia del 3% annuo. La quota di almeno il 3 % è calcolata sulla superficie coperta totale degli edifici aventi una superficie coperta utile totale superiore a 250 m2 che sono di proprietà degli enti pubblici e che, al 1o gennaio 2024, non sono edifici a energia quasi zero. Obiettivi molto sfidanti che mettono ancora una volta in evidenza il ruolo chiave che riveste il settore Pubblico nella transizione energetica del nostro Paese”, conclude l’ing. Nicolandrea Calabrese, Responsabile del laboratorio efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano di ENEA.