Ieri pomeriggio, martedì 19 settembre per chi legge successivamente, ennesimo disastro all’ospedale Villa Scassi di San Pier D’Arena, Una giovane madre si è presentata in ospedale accusando dolori acuti e persistenti all’addome e alla schiena.
La ragazza è stata ricevuta e i medici hanno subito avuto il sospetto che si trattasse di un problema dovuto ad una gravidanza.
La giovane, sfinita dai dolori ha subito chiarito che indossa un dispositivo anti concezionale che le impedirebbe di rimanere in cinta.
I medici hanno insistito tenendola al p.s. per tre ore, alla fine le confermavano che non si trattava di gravidanza.
Conclusi gli accertamenti, i sanitari hanno lasciato la ragazza libera di andarsene nonostante lei accusasse fitte lancinanti e chiedesse aiuto.
Il calvario della donna non finiva qui. I dolori aumentavano e lei stessa cercava soccorso e medicazioni. I medici del Villa Scassi la liquidavano indicandole di farsi visitare dal medico curante.
Il dolore non cessava e la giovane donna in serata si recava al Galliera.
Per i medici dell’ ospedale è stato tutto chiaro da subito, hanno ritenuto necessario intervenire nell’ immediato con codice arancione. L’hanno sottoposta a immediate visite e controlli diagnosticando tre importanti calcoli renali, probabile causa della sofferenza e due possibili ernie.
La donna è stata medicata e dimessa oggi alle 18
Questa è una delle tante storie di mala sanità accusate dai pazienti.
Lo scrivente nel 2010 si è recato al Villa Scassi dopo aver subito un brutto infortunio. Si trattava di uno strappo di 20 cm al pettorale destro. Spiegai subito all ortopedico quale poteva essere il problema.
La risposta fu, “si è fatto la diagnosi, adesso mi dica quanti giorni di convalescenza le devo dare”.
Mi liquidò con una lieve contusione. Ancora oggi non posso usare il muscolo interessato, ho un buco sul torace e dovrei fare un intervento per ricucire il muscolo.
Fatto analogo nel 2017, quando mi recai, sempre al Villa Scassi per uno strappo al bicipite femorale destro e mi lasciarono 24 ore senza dormire ne mangiare, sopra una barella. Non mi somministrarono nemmeno un anti dolorifico.
Se volessi infierire scriverei di un bambino che volevano abortire un mese prima della nascita e che grazie all insistenza dei genitori, è nato al Gaslini senza troppi problemi.
La lista è lunga, potrei scrivere di Nicola, entrato al p.s. per un malore, uscito poche ore dopo e morto in giornata per lo stesso male che accusava.
Insomma, i problemi di quell’ospedale li conoscono tutti, per quale motivo non vi si pone rimedio?
Mi viene da pensare che lo scopo sia quello di evidenziarne l’ inutilità per portarlo alla chiusura. Ritengo che questa sia la volontà politica, è solo una mia opinione, che non si basa su prove certe, spero di sbagliarmi.
Ai posteri l’ardua sentenza.